Le fonditrici ASEG Galloni Serie G sono macchine per la fusione in vuoto con pressione estremamente efficienti e performanti, semplicissime da usare per l’operatore e capaci di garantire risultati qualitativamente impeccabili, perfette per innumerevoli applicazioni in particolare in ambito orafo.
L’estrema facilità di utilizzo di questo tipo di fonditrici va di pari passo con una tecnologia unica nel suo genere, capace di ridurre i tempi di lavoro e di consentire un perfetto controllo della qualità del prodotto finito: una volta caricato il metallo da fondere nel crogiolo è infatti sufficiente posizionare il cilindro contenente lo stampo e avviare la lavorazione premendo un tasto sul touchscreen da 7’’ integrato nella macchina.
Questo avvia il processo di fusione e colatura del metallo, le cui diverse fasi vengono gestite automaticamente dal software della fonditrice. Una volta impostati i parametri che il metallo fuso deve raggiungere prima di poter essere colato, la macchina opera in autonomia sfruttando l’effetto del vuoto e della sovrapressione per favorire la discesa del metallo fuso nello stampo, creando prodotti finiti privi di inclusioni, porosità o cricche e in cui il metallo risulta perfettamente compattato.
Come funzionano le fonditrici della Serie G ASEG Galloni
Le fonditrici ASEG Galloni Serie G si caratterizzano per la particolarità di operare “in verticale”: sono infatti formate da un crogiolo in pura grafite e da un cilindro che contiene lo stampo posti l’uno al di sopra dell’altro, separati tra loro da un divisorio ma collocati all’interno di un’unica camera di fusione.
Una volta che il processo di fusione viene avviato, all’interno della camera di fusione viene creato il vuoto attorno al crogiolo e al cilindro e, subito dopo, all’interno della fonditrice viene iniettato dell’Elio che, grazie alla sua eccellente fluidità, è in grado di raggiungere tutte le parti dello stampo, anche nel caso di forme complesse, generando un’atmosfera protettiva e facilitando la successiva distribuzione del metallo fuso.
Mentre l’Elio viene fatto circolare all’interno dello stampo, nel crogiolo viene condotto il processo di fusione del metallo, che viene portato allo stato liquido e quindi rimescolato grazie all’induzione elettronica e scaldato fino al raggiungimento della temperatura di colata. Quando la macchina rileva che tutti i parametri previsti sono stati raggiunti, il cilindro contenente lo stampo viene sollevato all’interno della camera di fusione fino a raggiungere la parte inferiore del crogiolo, dove scatta un sistema sigillante a lama (SBS – Sealing Blade System) che garantisce la massima tenuta senza richiedere l’utilizzo di guarnizioni in silicone.
A questo punto il metallo viene fatto scendere all’interno della camera e pressurizzato fino a 4 bar utilizzando Argon o Azoto, in modo che all’effetto del vuoto, che circonda lo stampo, si sommi quello della pressione, con l’obiettivo di agevolare la discesa della massa fusa.
Questa sovrapressione permette al metallo di entrare nello stampo in modo rapido e fluido e di raggiungere tutte le cavità, compattandosi in modo perfetto sia nei punti sottili che in quelli più spessi dello stampo senza che si creino porosità. Il risultato è un prodotto finito estremamente compatto, meno fragile e più malleabile, oltre che privo di cricche. Queste caratteristiche rendono i prodotti ottenuti tramite questo processo qualitativamente perfetti dal punto di vista meccanico e, allo stesso tempo, accattivanti dal punto di vista estetico, dato che la presenza del vuoto esterno allo stampo permette di ottenere superfici particolarmente lisce.
Le fonditrici Serie G ASEG Galloni sono in grado di gestire in autonomia l’intero processo di fusione, che una volta avviato viene portato a termine senza bisogno di interventi manuali da parte dell’operatore. È importante, però, settare correttamente lo strumento per ottenere il risultato migliore in relazione alle caratteristiche dello specifico metallo che si sta lavorando e delle particolarità della singola lavorazione. Le fonditrici ASEG Galloni garantiscono il massimo controllo in questo senso, permettendo ad esempio di regolare in maniera combinata non solo i parametri di temperatura e la velocità di fusione del metallo, ma anche il livello di vuoto generato e la quantità di gas iniettata, per evitare che l’utilizzo di pressioni troppo elevate, ottenute utilizzando gas freddo, generino micro-crepe da ritrazione nel prodotto finito.
I modelli delle fonditrici Serie G ASEG Galloni
I diversi modelli di fonditrice Serie G condividono modalità di funzionamento e livello di qualità del prodotto finito, ma si differenziano tra loro per la quantità di materiale che possono trattare e per i differenti consumi:
- il modello G1, il più piccolo attualmente disponibile, è in grado di fondere circa 1,4 kg di argento e 1,6 kg di oro a fronte di un consumo particolarmente limitato, pari a circa 7kWh
- il modello G3 può essere utilizzato per fondere fino a 1,8 kg di argento o 2,2 kg di oro con un consumo di circa 20 kWh
- il modello G5, il più potente, può arrivare a fondere 3 kg di argento o 3,5 di oro, ed è adatto anche per applicazioni in ambiti diversi da quello della gioielleria, grazie alla sua capacità di fondere metalli come l’ottone o l’alluminio.
Le fonditrici Serie G possono essere utilizzate per la produzione di qualsiasi tipo di prodotto, spaziando dalle misure più ridotte fino ai 150x300 mm, e si adattano quindi alle più svariate esigenze in ambito orafo. I risultati in termini qualitativi sono impeccabili e costanti, e la possibilità di controllare accuratamente il settaggio della macchina permette di portare a termine con successo la produzione di qualsiasi tipo di oggetto, indipendentemente dalle particolarità della sua forma.
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