La consolidata esperienza di ASEG Galloni nell’ambito della produzione di fonditrici a induzione elettronica ci permette di realizzare fonditrici affidabili, semplici da utilizzare e capaci di offrire agli operatori la possibilità di controllare in modo molto accurato il processo di fusione.
In più, siamo in grado di rispondere a richieste specifiche e di individuare soluzioni customizzate per andare incontro alle necessità dei nostri clienti: è quanto abbiamo fatto con il forno K80 (Link art. BOFU 2), realizzato su misura per rispondere alla richiesta di un’azienda che aveva la necessità di fondere in un’unica soluzione fino a 100 Kg di alluminio, da avviare poi a una macchina per pressofusione. Il cliente aveva bisogno di una macchina in grado di portare a termine il processo di fusione in modo rapido e perfettamente controllato, garantendo allo stesso tempo la produzione di massa fusa di altissima qualità, e per rispondere a questa domanda abbiamo modificato uno dei nostri modelli più consolidati, il forno K60, aumentandone la potenza. Le modifiche apportate ci hanno permesso di creare un vero e proprio modello alternativo, il K80, capace di fondere fino a 100 Kg di alluminio in meno di un’ora e di permettere un controllo perfetto di tutte le fasi del processo di fusione da parte degli operatori.
Il progetto che ha portato alla nascita della fonditrice K80 è solo un esempio di come la customizzazione sia centrale per ASEG Galloni: la capacità di realizzare macchine realmente personalizzate ci mette in condizione di offrire ai clienti gli strumenti migliori in relazione al tipo di materiale che devono trattare e alle performance che intendono ottenere.
Un altro esempio di innovazione nell’ambito della progettazione di macchine industriali è rappresentato dalle fonditrici Serie G, sviluppate in particolare per essere utilizzate nel settore dell’oreficeria, dal momento che permettono di ottenere prodotti che si caratterizzano per la loro qualità non solo meccanica, ma anche estetica.
La peculiarità di queste fonditrici è che operano “in verticale”, sfruttando un’unica camera di fusione che ospita un crogiolo in grafite e un cilindro contenente lo stampo posti l’uno sopra l’altro, separati da un apposito divisorio e circondati dal vuoto. Una volta che il metallo posto nel crogiolo raggiunge la temperatura di colata, il cilindro viene sollevato fino a raggiungere la parte inferiore del crogiolo, dove scatta un sistema sigillante a lama (SBS – Sealing Blade System). A questo punto il metallo, pressurizzato fino a 4 bar utilizzando Argon o Azoto, comincia a fluire, agevolato nella sua discesa dall’effetto combinato del vuoto e della pressione, e si deposita nello stampo (in cui in precedenza è stato iniettato dell’Elio, che genera un’atmosfera protettiva e facilita la sua distribuzione) in modo fluido e rapido, senza creare porosità. Questo permette di ottenere prodotti estremamente compatti e malleabili, caratterizzati da una superficie particolarmente liscia dovuta all’effetto del vuoto all’esterno dello stampo.
Le fonditrici Serie G non permettono solo di ottenere prodotti qualitativamente perfetti, ma sono anche estremamente semplici da utilizzare: l’intero processo di fusione e colatura, infatti, è gestito da un apposito software che, una volta definiti i parametri che il metallo fuso deve raggiungere prima di poter essere colato, è in grado di controllare tutte le fasi successive, regolando in manera combinata i parametri di temperatura, velocità di fusione del metallo e livello di vuoto. Questo permette di semplificare enormemente il lavoro dell’operatore e di avere sempre la certezza della qualità del risultato.